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Notte Santa

Nel  Presepio di quest’anno si aprono davanti ai nostri occhi via via tanti particolari che testimoniano la realtà storica feconda del cristianesimo. I palazzi e la Chiesa, se guardati allontanandoci di un passo, rivelano un arazzo di epoche e di segni che partendo dal Medioevo giungono sino a nostri giorni.

Le case che circondano la piazzetta, costruite in epoca    medioevale, permangono solidamente, quasi a richiamarci quel tempo che fu così ricco e prezioso e in cui maturò la nostra cultura, dalla musica all’arte in generale, dalle opere di misericordia alla nascita dell’Università, tutto scandito e sostenuto dall’intuizione benedettina dell’Ora et labora.

Le immagini sacre, sparse lungo le vie, sottolineano la presenza costante di Maria e Gesù nella nostra quotidianità.

Si può notare l’ingresso dell’Oratorio dei Teatini, ordine che si rifà a quel San Gaetano da Thiene che seppe portare l’usanza del Presepio dalle chiese (con poche figure a misura d’uomo) alle case (moltiplicando il numero delle statue ma diminuendone drasticamente le proporzioni).

La settecentesca facciata della chiesa, che si erge maestosa sulla scalinata a termine della piazzetta, amorevolmente abbracciata dalle circostanti costruzioni con le sue linee mosse ed eleganti, ci fa pensare ad un periodo relativamente più recente, mentre il bassorilievo della Natività in primo piano, con una scultura moderna, aggiunge un ulteriore tassello al percorso nel tempo fin qui intrapreso.

Le persone che animano questa scena, ora come un tempo, si dimostrano attratte dalla notte santa, dal Mistero fatto bambino, venuto sulla terra per abbracciare con infinita misericordia ogni uomo.   

La figura femminile dietro la tenda scostata di una finestra simboleggia però il timore di lasciarsi conquistare da Cristo, di seguire la Bellezza incontrata. Sulla destra infine un’altra figura, tipica dei nostri tempi: la badante di origine slava, che accompagna un vecchietto (incerto nei movimenti, ma non nel cuore appassionato) all’appuntamento con il Signore.

A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di divenire figli di Dio” (GV. 1,12)

Struttura in legno
cm 80
×64×63
Figure in cartapesta con anima in fil di ferro ricoperti di DAS
Illuminazione con microlampade da 9V e lampada da 220V